Progetti
Sushiko, ritorno alle origini nipponiche
Laura Milan
Nadir Bonazzi
Pedram Kalhori e Anahita Asgarpour
CASALGRANDE PADANA
2019
Sushiko significa letteralmente “sushi di seconda generazione”. Oggi è anche una giovane ma avviata catena di ristoranti giapponesi che impiega oltre 1.000 persone. Fondata a Reggio Emilia nel 2009 da Cristian Lin, imprenditore di origine cinese arrivato a 8 anni in Italia dalla provincia dello Zhejiang, conosce subito una veloce espansione dal nord Italia al Lazio, associata al suo logo semplice ma di impatto: un occhio con il sopracciglio o un pallino di riso con la classica sfoglia di pesce, a seconda della lettura di chi osserva.
I primi ristoranti nascono uniti da un design minimal e illuminati da morbide luci soffuse, con i sushi chef al lavoro dentro cucine a vista. I concept e i layout impostati nel 2019 dallo studio milanese Andrea Langhi al Serravalle Retail Park (Alessandria), a Firenze, Torino Rivalta e Magenta iniziano invece a raccontare il Giappone in modo contemporaneo, abbandonando il minimalismo per i colori sgargianti delle insegne e dei pittogrammi. Nel 2020 Sushiko apre a La Spezia, Bologna, Siena, Marina di Massa, San Rocco al Porto, San Donà, Savona Segrate, Zane e Ferrara affidando il nuovo concept a due giovani architetti italo-iraniani basati a Reggio Emilia: Pedram Kalhori e Anahita Asgharpour. Dopo un accurato studio visuale e architettonico, elaborano “Back to the Origin”, progetto che nasce con il preciso intento, racconta l’architetto Kalhori, “di omaggiare le radici nipponiche ridisegnando spazi e dettagli attraverso un mix di elementi iconici del design giapponese ma riproposti in chiave moderna”.
Un’atmosfera confortevole, calda ed essenziale, accoglie i clienti fin dall’ingresso, introdotto da pareti rivestite in pannelli di legno ed elementi dorati. La sala, rettangolare e capace di circa 80 posti, è invece incorniciata da due lunghe pareti decorate con rigorose boiserie di legno e punti luce di arredo: una rustica effetto cemento si contrappone a una parete liscia colore pastello. Suo centro visivo è il “box sushi”, una “scatola” incorniciata da una struttura di listelli in legno e oro che apre la cucina a vista.
La pavimentazione è un secondo elemento focale del ristorante, alla base del suo concept: il tappeto centrale, ispirato al Tatami giapponese, è realizzato con lastre in grès porcellanato della collezione Cemento di Casalgrande Padana, effetto rasato grigio, posate nel grande formato 60×120 cm. È il punto di riferimento per tutta l’organizzazione della sala: la particolare finitura richiama la parete in cemento creando una coesione spaziale bidimensionale, mentre i listelli scuri della collezione Resina Nero accentuano il disegno del Tatami e la compartimentazione delle differenti zone della sala. Preziosi dettagli anche nel rivestimento del bancone del bar, dove sono state utilizzate le lastre scure effetto marmo della collezione Marmoker, colore Nero Creta, nel formato 60×120 cm.
Gli inconfondibili dettagli tipici della tradizione nipponica, utilizzati per la nuova immagine di Sushiko, rafforzano l’immagine voluta da Lin, creando spazi giovani, eleganti e in armonia con il cibo.
grès porcellanato
Resina
Black
grès porcellanato
Cemento
Rasato Grigio
60x120 cm
grès porcellanato
Marmoker
Nero Creta