Progetti
Rebus (7-2-6 4+4)
Maria Giulia Zunino
Studio Paradisiartificiali
LEA
2020
Milano, zona Porta Venezia, nel duplex di un professionista delle start up che vive a Padova.
Entrando sì è sorpresi, divertiti, curiosi. Si cerca la simbologia nascosta in questi 15 mq densi di segni bi e tri-dimensionali che “celano e svelano”. Attira il rebus: si vorrebbe risolverlo subito. Si riconoscono due presenze che inequivocabilmente portano a Sottsass: “Hsing” – il vaso a stella, sulla parete a comporre il rebus – e “Callimaco”, il famoso “birillo” di Artemide.
Lorenzo (De Nicola: preferisce essere chiamato solo Lorenzo), architetto del collettivo anonimo milanese Paradisiartificiali che firma il progetto, risolve il rebus. La soluzione: “Tribute to Ettore Sottsass”, con l’accento sull’ultima sillaba simboleggiata dai 3 “sassi” luminosi “Gregg”.
E racconta la nascita del progetto. “Il committente ci chiese di sostituire l’impraticabile scala a chiocciola che si avvitava per 4 metri. Per noi ogni cosa (dalla più grande alla più piccola) può essere opportunità di progetto. ?Troveremo una soluzione’ rispondemmo. Nel tempo la visione si è ampliata: avremmo trasformato il piano terra in lounge dove incontrare clienti e amici, risolvendo così anche una necessità all’inizio da lui non percepita”.
Se il fine fu concordato, lo spunto per “come” raggiungerlo fu casuale. “Leggemmo che Memphis avrebbe compiuto 40 anni. Ettore resta per noi una stella. Abbiamo voluto ringraziarlo”, precisa Lorenzo, “e abbiamo cercato gli ingredienti adatti per festeggiarlo”.
La “torta” è la rappresentazione simbolica dell’incontro dell’11 dicembre 1980 nel piccolo appartamento di Sottsass in via San Galdino a Milano. “Eravamo giovani. Ettore voleva cominciare qualcosa di nuovo per essere liberi di progettare e produrre quello che volevamo”, ricorda Michele De Lucchi. “Quella sera abbiamo tirato fuori il nostro entusiasmo immaginifico. Quando il disco di Bob Dylan si inceppò su quel nome, Ettore propose di chiamare il nostro gruppo Memphis”.
Mescolando con abilità grafica e design, forme e colori, attingendo senza pregiudizi a produttori più o meno conosciuti del design e della grande distribuzione, il gruppo Paradisiartificiali, porta nel suo “tributo” anche l’idea di libertà intellettuale alla base di Memphis.
I dettagli. L’involucro: pareti e soffitto bianchi, pavimento in grès porcellanato laminato grigio perla prodotto da Lea Ceramiche. La scelta delle grandi lastre ultrasottili della serie “Slimtech” della collezione “RE-evolution” ispirata alla resina inserisce un elemento tecnologicamente valido ed ecocompatibile, igienico e resistente, capace di creare una superficie elegante e compatta, resa viva dai segni della spatola.
La nuova scala: un leggero sottile zig zag autoportante in lamiera presso-piegata con verniciatura epossidica verde salvia.
Gli arredi: la madia “Caruso” per ritrovare la magia di ascoltare; le poltroncine “Pipe” con linee che ricordano i gonfiabili; i vasi “Le Morandine” in omaggio a un altro maestro; la luminosa “Alphacrete E”; lo sgabello/tavolinetto in legno tornito di Charles & Ray Eames prodotto da Vitra, che nel suo museo alle porte di Basilea propone la grande mostra per i 40 anni di Memphis.
grès porcellanato
SRC010
100x100 cm