Progetti
Pechino, Italia
Riccardo Bianchi
Bo Hongtao | CCTN Architectural Design
LAMINAM
2020
I Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali 2022 di Pechino hanno lasciato, oltre alle tante medaglie al collo di atleti di tutte le nazionalità, la firma italiana sulle architetture realizzate per l’occasione. Soprattutto nel Villaggio Olimpico costruito nella capitale cinese per ospitare gli atleti impegnati nelle discipline legate al ghiaccio e al freestyle. Situato a sud del National Olympic Sports Center, esso è il frutto della sagace e radicale ristrutturazione di un’ex acciaieria posta nel cuore del parco industriale di Shougang. A firmare il progetto che si compone di 50 edifici adibiti a vari servizi, è stato Bo Hongtao, pluripremiato capo architetto di CCTN Design vincitore del Royal Institute of Urban Planning Academy Excellence Program Award 2017. Un intervento, il suo, durato tre anni e tra i più importanti tra i molti impostati in tempi recenti per rigenerare il tessuto urbano della megalopoli. Un’operazione architettonica, microurbanistica e immobiliare non fine a se stessa, ma pensata per durare nel tempo e offrire ai futuri abitanti un complesso al riparo dalle frenesie della vita contemporanea. Bo Hongtao ha lavorato con gli stilemi dell’architettura contemporanea cercando, tuttavia, di non obliterare la matrice industriale del contesto, ma piuttosto di ancorarla ai manufatti rinnovati mediante richiami costruttivi, in un ragionato gioco di recuperi e aggiunte sottesi da una costante ricerca di sostenibilità. La struttura originale della fabbrica in acciaio e cemento è stata rielaborata ma non stravolta, mentre il progettista ha inserito suggestivi corridoi paesaggistici pensati per allacciare un dialogo tra le scenografie del Villaggio e gli scenari che lo intersecano e lo contornano.
In base a tale approccio va letta l’adozione delle lastre della serie Oxide di Laminam per rivestire i 20.000 metri quadrati di facciate previsti dal progetto, il primo biglietto di visita con cui il Villaggio si presenta a visitatori e ospiti/abitanti. Si tratta infatti di rivestimenti in grès porcellanato che dal punto di vista estetico strizzano l’occhio al mood industrial style dell’intero quartiere e, da quello tecnico-funzionale, rappresentano le ultime frontiere della tecnologia fittile. Parliamo di lastre di formato eccezionale, 100×300 cm, e dallo spessore ridotto Laminam 3+ (3 mm) che sfoggiano, come si legge nella loro scheda di prodotto, “un’elevata resistenza alle sollecitazioni meccaniche, ai prodotti chimici, all’usura, ai graffi e all’abrasione profonda. Inoltre, per loro stessa natura, sono igieniche, igroscopiche (con un assorbimento medio di acqua pari allo 0,1%), resistenti al gelo, alle muffe e all’azione dei raggi UV”.
Bo Hangtao le ha scelte nella tinta Moro, una declinazione che, arricchita di pigmenti naturali dal look metallico, simula gli effetti provocati dagli agenti atmosferici sul ferro, generando in facciata suggestioni di grande matericità esaltate dalle variazioni della luce. Una decisione che Bo Hongtao, in una recente intervista, ha spiegato così: “Il progetto del Villaggio Olimpico di Pechino poggia su tre pilastri: continuità, innovazione e sostenibilità. Nella ricerca dei materiali non ho avuto grandi dubbi. Se da un lato, infatti, l’acciaio rappresentava la soluzione estetica più coerente, dall’altro non potevo contare sulla sua affidabilità in termini di resistenza agli agenti atmosferici. Escluso il vetro per l’eccessiva pesantezza, ho trovato nelle lastre Laminam tutte le caratteristiche stilistiche e funzionali che cercavo, in primis leggerezza e matericità. La particolare texture di Oxide, poi, crea straordinari giochi di luce che finiscono per dare ulteriore risalto all’intero complesso”.
grès porcellanato
Oxide
Moro
1000x3000 mm