A Vico Equense, nella penisola sorrentina, a mezz’ora da Napoli, Zerilli, lo storico bar del nonno di Bruce Springsteen si rinnova nell’offerta culinaria e nell’interior design.

La sua strategica posizione, che si sviluppa su uno degli angoli della piazza principale, lo ha reso da sempre iconico punto di ritrovo del paese e il restyling ne ha rispettato profondamente i trascorsi storici.

Lo spazio si articola in due grandi ambienti in sinergia tra loro, adiacenti ma con funzioni diverse per abitudini e orari: la caffetteria, pasticceria e gelateria, attiva principalmente di giorno e il cocktail bar e il ristorante, principalmente nelle ore serali.

“Il concept nasce prima di tutto dalla volontà di differenziare gli spazi e le atmosfere percepite in relazione al servizio offerto, mantenendo identificabile un unico linguaggio comunicativo e l’appartenenza alla stessa identità commerciale”, racconta Valentina Autiero, architetto che firma il progetto dei nuovi spazi.

La zona caffetteria/pasticceria è contraddistinta da grandi vetrate che mettono in dialogo l’ambiente con Piazza Umberto |, verso cui è rivolto anche il lungo bancone della pasticceria rivestito, nella sua parte inferiore da pannellature in noce canaletto con incisioni a zigzag. Alle sue spalle pareti verde petrolio con binari oro.

Centrale rispetto all’ingresso invece la zona cocktail bar dove il prezioso bancone, rivestito in gres smaltato Tonalite Metal40 posato a spina italiana, è animato da effetti cangianti creati dalla finitura metallica del materiale, che contribuisce così a rendere elegante l’ambiente. Alle sue spalle un’ampia bottigliera in ottone e noce canaletto su fondo ottanio e quattro grandi lampadari con paralume in lamiera di ferro e frange in seta ispirati alle abat-jour d’altri tempi.

“Lo spazio destinato al cocktail bar funge da accoglienza per gli ampi ambienti della sala ristorante, mantenendo costante il linguaggio comunicativo scelto, i toni gradualmente si inscuriscono e gli elementi si trasformano arricchendosi di particolari identificativi” prosegue l’Architetto, “nel contesto del mio intervento di ristrutturazione e di interior, ottanio e ottone nelle loro diverse declinazioni cromatiche e materiche si susseguono, si intensificano e si accendono in maniera differente, rendendo possibile la percezione di suggestioni spaziali e visive differenti ma complementari”.

Infine nei suggestivi ambienti della sala ristorante, i colori si animano e si intensificano: imponenti lampadari artigianali, creati su misura con lunghe frange in seta a illuminare lo spazio. La parete di fondo è decorata con una carta da parati caratterizzata da variazioni cromatiche a zigzag, mentre le sedute in velluto color ottanio e i tavoli dal medesimo tono, con finitura in vetro extra lucido, contribuiscono a creare un’atmosfera intima e avvolgente.