Progetti
Neomodernismo tropicale
Riccardo Bianchi
Riccardo Ramberti
FLORIM
2021
In questo caso il contesto, l’ambientazione, il genius loci contano molto, sono fondamentali. Siamo nei dintorni di Tamarindo, centro turistico del Costa Rica disteso nella vegetazione a ridosso dell’Oceano Pacifico. Il paesaggio incanta, c’è il mare cristallino dalle onde vibranti, ci sono bianchissime spiagge chilometriche (Playa Tamarindo, Playa Langosta, Playa Grande), ci sono foreste di mangrovie che scendono fino al litorale e sono popolate di scimmie urlatrici, un fiume a tratti riottoso dove albergano giganteschi coccodrilli americani, e infine l’avventuroso Parco nazionale marino di Las Baulas. Allo stesso modo, nelle pieghe paesaggistiche del territorio vivono riuscite testimonianze della tradizione edilizia del Paese centrata sull’impiego di materiali locali e di tecniche costruttive semplici e consolidate. Progettare una villa che non turbasse questo piccolo eden e, nel contempo, tenendo conto delle abitudini abitative del posto, sapesse affermare la propria presenza architettonica non deve essere stato un compito facile. “Il tema di fondo che presiede il progetto di Villa Allegra (tale è il nome dell’edificio)”, spiega Riccardo Ramberti, architetto romagnolo di impostazione neomodernista, ascendente Richard Meyer “è proprio questo, ovvero trovare una sintesi tra gli input culturali e ambientali costaricensi e la mia formazione architettonica. Il concept che ne è scaturito verte sul contrasto fra lo stile contemporaneo e l’architettura della tradizione del Costa Rica e sul tentativo di trovare tra loro un punto di armonia che tuttavia non negasse né l’uno né l’altra. La soluzione che ho scelto si basa su due paradigmi. Il primo è l’impiego di materiali con finiture naturali tipicamente locali, quali cemento, pietra, superfici in legno esotico e metallo, per caratterizzare ambienti di ampio respiro, di concezione moderna per taglio e articolazione. L’altro criterio cardine, la creazione di una profonda osmosi tra il manufatto architettonico e il paesaggio che lo circonda: l’idea era quella di annullare, nei limiti del possibile, la differenza tra interno ed esterno, di metterli in una sorta di fluida continuità percettiva. Due gli strumenti a cui si è fatto ricorso. Da un lato le amplissime vetrate scorrevoli che portano il paesaggio all’interno della casa e ne fanno la quarta dimensione: aperte, permettono di eliminare fisicamente il diaframma tra spazi chiusi e spazi open air, salvo poterlo ripristinare alla bisogna; dall’altro la pavimentazione in lastre di grès porcellanato finitura avorio della linea Floortech 1.0 di Florim dal formato 60×120 cm posate tanto dentro che fuori della casa e pure, per enfatizzare ancor più l’effetto di continuum, a rivestimento della poderosa infinity pool che fronteggia il living della villa”.
Su questa piattaforma ceramica s’innalza l’architettura disposta su due livelli – la zona giorno sotto, quella notte sopra – e scandita da una ben dosata giustapposizione di volumi che dà al complesso un aspetto molto leggero ed articolato, caratterizzato da linee contemporanee arricchite da elementi formali ripresi dalla architettura coloniale costaricana di chiaro retaggio ispanico. Molto efficace per rendere palese questo inseguirsi di ispirazioni, è l’alternanza di murature in pietra intonacate in bianco e in cemento al naturale, di soffitti, pensiline e pareti brise-soleil listellate lignee, di elementi metallici come le ringhiere dei terrazzi e le scure cornici delle vetrate scorrevoli e delle finestre. Ben spaziati per comunicare un senso di rassicurante tranquillità, gli arredi sia indoor che outdoor sono stati interamente pensati, progettati e realizzati ad hoc da aziende italiane immaginando il loro impiego nel clima e nel paesaggio tropicali (molto uso di teak e legno laccato), così come fanno capo al made in Italy tutte le forniture di materiali di finitura, dei complementi d’arredo, delle rubinetterie in ottone anticato e dei corpi illuminanti. Non mancano, attentamente posizionati nei vari ambienti della villa, artefatti dell’arte e dell’artigianato locali. Un ulteriore, sottile aggancio concettuale al senso della vita del Costarica che rende Villa Allegra parte vitale di Tamarindo.
grès porcellanato
Floortech/
Floor 1.0
60x120 cm