Progetti
Living in the Blu
Laura Ragazzola
Atelier(s) Alfonso Femia AF517
CASALGRANDE PADANA
2019
“Il dialogo come strumento di progetto”. E’ il mantra che accompagna il lavoro dell’architetto Alfonso Femia, da 25 anni sulla scena del progetto internazionale e da sempre convinto che solo un’architettura partecipata, cioè di relazione, possa davvero migliorare la qualità di vita e generare spazi a misura di persone.
I 12.000 metri quadrati di edilizia residenziale, realizzati a Est di Milano, nell’ex area industriale di Lambrate, riassumono assai bene l’obiettivo di Femia: coniugare la dimensione collettiva di uno spazio urbano – con i suoi servizi e le sue infrastrutture – alla dimensione intima di chi lo abiterà. Senza dimenticare il contesto, che può a sua volta plasmare il progetto, regalando al territorio una rinnovata ma sempre coerente identità.
‘Living in the Blu’, questo il nome del complesso residenziale che affianca alloggi in proprietà a forme di co-housing, parte proprio dalla riqualificazione di un pezzo di città. Ci troviamo nell’area di Lambrate, importante sito produttivo milanese (qui si trovano le fabbriche dell’Innocenti e di De Tomaso dove venivano prodotte le iconiche Lambretta e Mini) che nel tempo ha perso la sua forza economica diventando solo espressione di degrado sociale e ambientale.
“Siamo partiti da qui per trasformare un luogo abbandonato in un luogo dove vivere”, spiega il progettista che insieme al team di Atelier’s Femia (lo studio che conta tre sedi a Genova, Milano e Parigi) ha puntato su un’architettura dalla semplice volumetria, in dialogo costante con il quartiere, la città e il paesaggio.
Due sono gli edifici, ciascuno di nove piani, con un impianto planimetrico a ‘elle’ che disegna una piazza aperta verso la città. La condivisone degli spazi è ulteriormente enfatizzata dal fatto che i volumi centrali del complesso residenziale poggiano su pilotis, favorendo così una percezione visiva più ampia ma soprattutto regalando una piena circolarità di pedoni e biciclette. Non solo. Questa permeabilità dei flussi permette di collegare la piazza direttamente al parco, che lambisce due lati degli edifici, incoraggiando la fruizione del verde da parte dei residenti. Il piano terreno, inoltre, ospita spazi per attività e servizi condivisi, offrendo una sala polifunzionale, una lavanderia e un’area per gli hobby. Il parcheggio interrato, infine, libera gli spazi comuni e la piazza dalla presenza delle automobili, restituendo il quartiere alla mobilità green di biciclette e pedoni.
Anche l’impianto volumetrico e tipologico dei singoli appartamenti apre al dialogo con l’esterno. Ampi terrazzi e spazi loggiati proiettano le aree verdi all’interno, mentre finestre a tutta altezza enfatizzano ulteriormente la permeabilità fra il dentro e il fuori.
Ma è soprattutto nelle scelte materiche del rivestimento di facciata che il progetto di Atelier’s Femia mostra tutta la sua unicità: i due edifici, infatti, si compongono e si scompongono in un dialogo continuo con la materia (si alternano, infatti, legno, ceramica e intonaco), creando una sequenza cromatica di grande impatto visivo. In particolare, è il gres porcellanato che assume un ruolo strategico: grandi lastre posate con la tecnica ‘a giunto zero’ rivestono il fronte interno dei due edifici, trasformando la piazza centrale in una sorta di stanza color blu iridescente (la cromia ha ispirato il nome del complesso residenziale). Si tratta della collezione ‘Diamant R20 Boa’ di Casalgrande Padana, caratterizzata da una spiccata brillantezza cromatica, che il ‘taglio a diamante’ della superficie ceramica accentua e enfatizza. Le facciate così, acquistano una inedita tridimensionalità, che permette alla luce di giocare con mille riflessi, a seconda delle stagioni e delle ore del giorno.
grès porcellanato
azzurro
10x20 cm