Progetti
L’eco del passato: Adolf Loos, la sua lezione incanta ancora
Elena Pasoli
AVE architekt a.s.
FLORIM
2019
A 90 km. da Praga, la città di Plzeň (più nota col nome tedesco Pilsen) è non solo un importante centro industriale, noto per la birra innanzi tutto, ma anche un concentrato di magnifiche architetture tra cui spiccano otto splendidi interni firmati da Adolf Loos, grande archistar austriaca di inizio Novecento, riconosciuto oggi come uno dei pionieri dell’architettura moderna.
E proprio al lavoro di Loos si sono ispirati i progettisti dello studio AVE Architekt nel complesso recupero dell’Hotel Central, l’unico albergo e anche l’edificio più recente che si trova nella piazza principale di Pilsen, con vista sulla Cattedrale di San Bartolomeo. Originariamente denominato Hotel Ural, era stato costruito negli anni Sessanta su un bel progetto dell’architetto Jaroslava Gloserová, a cui poi si erano sovrapposte varie ristrutturazioni: “Lo stato originale della lobby e dei corridoi dell’hotel – spiegano I progettisti Tomá? Fiala e Václav Ulč – presenta una stratificazione di interventi diversi. Troviamo elementi sontuosi come pavimenti di marmo, mosaici di piastrelle e vere opere d’arte come ad esempio le vetrate nella lobby dell’hotel, tutto di innegabile valore. Sfortunatamente, gli strati più recenti non possedevano tale qualità, i rivestimenti in legno volti a coprire le parti usurate erano tentativi di mantenere l’aspetto degli interni a un livello accettabile. Tuttavia, il risultato era deprimente e assolutamente lontano dalla qualità degli interni dei nuovi hotel della zona”.
Il design della lobby-reception è stato guidato dal desiderio di sottolineare i materiali di qualità precedenti ripulendoli dagli strati di bassa qualità applicati in epoca socialista e di creare un collegamento tra il concept originale e la nuova formulazione. Gli spazi sono stati completamente ridistribuiti e la scelta dei materiali ha dovuto tener conto anche della scarsa luminosità dell’ambiente, trovando soluzioni funzionali e al contempo di grande impatto.
“I materiali principali dell’edificio – continuano i progettisti – sono il marmo bianco, grigio e nero, il mosaico in ceramica, l’acciaio e il legno. Abbiamo sostituito il pavimento di marmo originale della reception, irrecuperabile, con lastre ceramiche italiane di grande formato fino a 1,6 x 3,2 m, che abbiamo utilizzato anche come rivestimento, nelle tonalità più vicine ai marmi originali: Statuario (grigio-bianco) e Marquinia (bianco e nero) della collezione I Classici di Rex (Made in Florim). Sono materiali frutto di tecnologie avanzate, che offrono una qualità estetica e una performance in termini di resistenza e durata molto alte”.
Nello stesso ambiente, la superficie effetto marmo di FLORIM stone decora il bancone della reception con tutto il fascino del colore Marquinia, che caratterizza la reception in contrasto con il bianco dello spazio circostante. Strisce di led sulla parte anteriore del desk, il lampadario a lamelle con ottone e ancora led che lo sovrasta richiamano il design architettonico della facciata, caratterizzata da muri portanti sporgenti a “lama di rasoio”, tipici dell’architettura dell’epoca in Boemia. La modanatura e l’alternanza dei materiali dominanti con una tonalità neutra, completata da elementi con un colore caldo, si basano sugli elementi portanti dell’architettura originale dell’hotel. L’interno è tutto un omaggio ad Adolf Loos e al suo lavoro a Pilsen. Molto particolare, divertente, l’effetto grafico che le venature della ceramica creano sulle pareti, forme di teste d’alce, che suggeriscono il gioco di parole con cui AVE Architekt presenta il progetto: Los o Loos? Ovvero, traducendo dal ceco, Alce o Loos?
grès porcellanato
I Classici di Rex
Statuario, Marquinia
80x80,160x320, decoro open book-320x320, decoro chain-240x360