Progetti

Cantina Fortemasso - Monforte d'Alba (CN)

L’eccellenza in cantina

Realizzata nel cuore delle Langhe, la cantina ipogea ed ecosostenibile dell'azienda vinicola Fortemasso entra in risonanza con i colori, i materiali e le forme del suo territorio
Autore
Roberta Chionne
Foto
Vanni Borghi
Progetto
Ivana Boglietti
Superfici Ceramiche
FLORIM
Anno di realizzazione
2021

Circondata da cinque ettari di vigneti a corpo unico l’azienda vinicola Fortemasso si affaccia sul suggestivo paesaggio delle Langhe designato Patrimonio dell’Unesco nel 2014. Situata a Monforte d’Alba (Cuneo), è entrata a far parte del Gruppo Agb composto da cantine accomunate dalla produzione di prestigiosi vini Docg e localizzazioni in aree d’eccellenza, scelta per la bellezza del contesto e la qualità dei vini ma anche per la possibilità di realizzare una cantina contemporanea e rispettosa dell’ambiente, concepita come una struttura sotterranea ed ecosostenibile che permette il rispetto del paesaggio rurale e offre diversi vantaggi in termini di risparmio energetico.
Esternamente l’azienda si presenta come un insieme composto da due edifici, uno più piccolo che ospita una sala di accoglienza e due appartamenti per il personale, e uno più grande al cui interno si trovano gli uffici, le sale per la degustazione e la cantina vera e propria al piano interrato. Quest’ultimo è stato completamente ricostruito, su richiesta della commissione del paesaggio, mantenendo il disegno e l’orientamento della struttura originaria di inizio novecento crollata durante gli scavi per la realizzazione dell’ambiente ipogeo, ci spiega l’architetto Ivana Boglietti che si è occupata del progetto. L’unico prospetto completamente fuori terra, destinato a garantire il rapporto aeroilluminante richiesto dall’asl, è stato rivestito in pietra di langa color terra realizzando così un impatto visivo minimo. I colori e i materiali delle Langhe riecheggiano anche all’interno della cantina, caratterizzata da un particolare controsoffitto ondulato in legno che vuole ricordare l’andamento sinuoso delle colline e il rovere delle grandi botti di vino. Costruito da due artigiani piegando una ad una delle lamelle di rovere impiallacciato, si espande a raggiera a partire da un lucernaio tondo, andando a schermare un solaio in cemento prefabbricato a cui sono agganciati corpi luminosi che fuoriescono dalle lamelle come spot di luce mirati sulle botti piccole.
La stessa risonanza di colori e materiali ha determinato la posa a pavimento delle lastre quadrate in grès porcellanato Maps di Florim ispirate all’austerità del cemento, che nella tonalità Beige realizzano un rivestimento al tempo stesso informale e raffinato simile alla trama delle pareti. La scelta di questo prodotto ha influenzato infatti anche la decisione di lasciare a vista il cemento gettato in opera, ci spiega Boglietti, «per creare una continuità visiva» che prosegue tra l’altro anche nei locali dei bagni e nei corridoi di servizio. Nella scelta del gres, che l’ha conquistata per l’effetto, il colore e le note caratteristiche tecniche e funzionali, ha contato inoltre la possibilità di realizzare un pavimento di spessore 20 mm, necessario per il passaggio delle attrezzature in cantine di produzione, affinamento e invecchiamento come quella di Fortemasso.

Superfici Ceramiche
Florim
grès porcellanato
Maps
beige
60x60 cm

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