Progetti
Il volto ceramico della scienza
Virginio Briatore
Bruno Cattani
Isolarchitetti
CASALGRANDE PADANA
2018
Nel ringraziare per il premio l’architetto Aimaro Isola, nato nel 1928, dall’alto della sua lunga vita, ha descritto in modo semplice e profondo i valori del progetto e del materiale che lo contraddistingue: “La ceramica non è solo la pelle dell’edificio, ma ne è il volto. È il volto che esprime il carattere di una persona, il suo umore, la sua intelligenza. Il fuori dice ciò che sta dentro: l’anima. Il volto ceramico dell’edificio non solo annuncia ciò che sta dentro, come la maschera nella commedia, ma crea un’atmosfera. Chi entra non solo guarda, ma si sente guardato dall’edificio stesso; entra in colloquio con i suoi contenuti e diventa partecipe del lavoro che qui si svolge”.
Il Professor Isola ricorda inoltre che la ceramica è un materiale antico, figlio di terra e fuoco, diffuso tra vari popoli del pianeta, un materiale mitico che al tempo stesso oggi è iper-tecnologico, duraturo e sostenibile, quindi idoneo a testimoniare un luogo di ricerca e di scienza.
L’area si colloca all’interno del polo storico dell’Università degli Studi e del Politecnico di Milano. Un insieme di edifici che nello stile, nella forma e nelle articolazioni sono la testimonianza dello scorrere del tempo, delle tecniche di costruzione e dei mutati bisogni della scienza e degli studenti. In queste stratificazioni è insita la bellezza e l’unicità di un ‘Campus Universitario’ diffuso, senza perimetri netti e recinzioni, tanto da essere conosciuto come un quartiere, comunemente detto ?Città Studi’, esempio della migliore tradizione italiana in cui le Università convivono con il tessuto urbano vivo e in perenne mutazione.
Il ‘triangolo’ di accesso stabilisce il rapporto tra l’intero complesso delle Aree Scientifiche e raccorda i percorsi delle tre vie esterne che vi confluiscono, unitamente ai vari flussi interni di collegamento che connettono l’area del Polo Informatico e il ‘Campus di Scienze’.
Il progetto apre alla città uno spazio ?residuo’ per tanti anni dimenticato e genera una piazza a cuneo definita da grandi quinte metalliche, che tagliano gli spazi aperti alternandoli ai volumi costruiti. L’effetto scenico è ottenuto grazie ai rivestimenti in lamiere stirate d’acciaio dipinte di bianco.
Entrando nella piazza si percepisce un senso prospettico e accogliente, con la luminosa e trasparente biblioteca a sinistra e l’edificio a torre che emerge da un chiaro basamento. Come spiega l’architetto Flavio Bruna: “Il disegno delle ceramiche è organizzato a casellario ed esse sono applicate in facciata con una tecnologia di microventilazione. I tetti del basamento sono trattati a giardino, con l’idea di avere, mentre si sale nella torre di piano in piano, la visione di una superficie non lasciata al caso, ma di uno spazio verde e vivo”.
L’edificio è costituito da un basamento che ospita su due livelli aule, sale studio e servizi. Dalla piastra si eleva una torre di otto piani con uffici e laboratori di ricerca. Il ruolo dei rivestimenti è fondamentale, grazie all’utilizzo delle collezioni ceramiche di Casalgrande Padana, Pietre di Sardegna (colori Porto Rotondo e Porto Cervo) e Pietre Etrusche, colore Tuscania, nei formati 30×60, 60×120.
Utile e piacevole alla vista infine la copertura a ‘tappeto volante’ che ospita gli spazi tecnici e i pannelli fotovoltaici.
grès porcellanato
Pietre di Sardegna: PortoRotondo e PortoCervo; Pietre Etrusche: Tuscania
30x60, 60x120 cm