Progetti

Ristorante Le Marzoline - Bologna

Il sapore del passato e l’energia del presente

Con il Ristorante Marzoline, presso il complesso ricettivo di Palazzo Varignana, Polistudio ha creato un casolare di ultima generazione e in linea con i canoni degli antichi edifici rurali sulle colline bolognesi
Autore
Elisa Montalti
Superfici Ceramiche
FONDOVALLE
Anno di realizzazione
2017

Nello splendido contesto di Palazzo Varignana a Castel San Pietro Terme (BO) si inserisce il Ristorante Le Marzoline, ricavato all’interno di un casolare rurale, demolito e ricostruito con nuove tecnologie ma nel rispetto della tradizione bucolica e degli elementi costruttivi originari. Nelle immediate vicinanze del Resort principale, si inserisce questa attività di ristorazione dalla doppia funzione: di giorno mensa aziendale per Crif, società specializzata in sistemi di business information, dislocata nelle prossimità e proprietaria dell’immobile; di sera trattoria per gli ospiti del Resort ma anche per gli esterni in quanto facilmente accessibile dalla viabilità circostante. I prodotti locali vengono qui lavorati nel rispetto dell’identità del territorio e della stagionalità delle materie prime, per offrire tutto il gusto della tradizione culinaria emiliano-romagnola e celebrarne i rituali più antichi. 

Il tipico casolare bolognese, vincolato non dalla Sovrintendenza ma a livello paesaggistico, ha visto un intervento di demolizione e di fedele ricostruzione in sagoma e in volumetria, con ampliamento verso il parco mediante un grande dehor chiuso e riscaldato nei mesi invernali, con circa 100 posti a sedere. Nella rivisitazione dei prospetti e del layout distributivo si è cercato di rispettare i canoni architettonici tipici degli edifici rurali delle colline bolognesi, seppur declinati in chiave moderna e alla ricerca del miglior approccio sostenibile a livello ambientale ed energetico. Polistudio ha quindi deciso di optare per materiali del territorio: legno, cotto e pietre naturali. La struttura e la copertura sono infatti in legno lamellare con travi e tavolato lasciati a vista; la parte vicino al vano scala presenta un rivestimento iconico in pietra ricostruita. Le finestre sono in alluminio impiallacciato in legno per un discorso di continuità estetica ma con migliori performance funzionali; la quota di imposta delle banchine inoltre è tenuta molto bassa al piano primo proprio per consentire una più ampia visuale sul paesaggio, così come le bucature sono di grandi dimensioni e ad un’unica anta per agevolare il rapporto di illuminazione naturale. A livello di pavimentazioni, al legno naturale è stato preferito il gres effetto legno di Fondovalle. La collezione Komi risulta infatti più resistente e più adatta ad un ambiente dall’alta frequentazione come un ristorante; la stessa scala di collegamento tra i piani è stata rivestita da elementi speciali in gres porcellanato dalle alte prestazioni tecniche. La serie garantisce infatti grandi lastre 24×240 cm, colore Original, posate a casellario, che fanno da contrappunto alle travi al piano primo, con un interessante gioco di rimandi, tipici della tradizione e dell’ospitalità italiana. Per creare ambienti intimi e riservati, internamente sono stati scelti apparecchi per l’illuminazione in ottone dallo stile classico con luce calda e un po’ soffusa.

L’architetto Gianluca Corvina di Polistudio sottolinea l’approccio rispettoso al contesto e il particolare riguardo alla sostenibilità di un manufatto i cui materiali ricercano importanti prestazioni funzionali, un basso impatto ambientale, oltre ad un caldo effetto estetico. Fotovoltaico, pompe di calore e impianti sofisticati rendono attuale e moderno un vecchio edificio rurale, riportato a un nuovo splendore.

Superfici Ceramiche
Fondovalle
grès porcellanato
Komi
Original
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