Progetti

Villa privata - Faenza (RA)

Il destino è nel nome?

Faenza respira ceramica da sempre. È uno dei suoi fiori all'occhiello, sintesi perfetta di creatività, artigianato, tecnologia e innovazione
Di Maria Giulia Zunino

Nomen omen sostenevano i Romani, convinti che il nome di una persona, di una cosa o di un luogo ne racchiudesse il destino. Nomen omen verrebbe da ribadire ricordando che, dopo averla conquistata, battezzarono

Faventia, ovvero “benedetta dagli dei”, l’attuale Faenza. La sua posizione geografica – all’incrocio fra il fiume Lamone, la via Salaria che superando gli Appennini portava il sale di in Etruria e Campania, e la via Emilia, che collegava Piacenza a Rimini, a sua volta connessa a Roma dalla via Flaminia – fu strategica e generatrice di relazioni e commerci; la fertilità dei campi le garantì benessere; la presenza di argille particolari nei terreni lungo il fiume la portò alla ceramica.

Nomen omen verrebbe da ripetere pensando alla città che diede il nome alla maiolica, ancor oggi in Francia e in Gran Bretagna chiamata “faïance” e “faience”.
Fu il Rinascimento a rendere famosi forme e decori dei suoi manufatti. Ne danno tangibile testimonianza gli ornamenti di facciate, balconi e portoni dei palazzi faentini, le tante botteghe degli artigiani e le opere in mostra al museo cittadino, nel settore uno dei più apprezzati a livello internazionale.
Queste immagini della piscina di una villa a Faenza ci spingono a ragionare sulle qualità della ceramica legate all’estetetica, alla tutela dell’ambiente – ecocompatibilità, riciclabilità, possibilità di reintrodurre i materiali di scarto all’interno della filiera produttiva -, alla praticità – resistenza, durabilità, igiene e facilità di manutenzione – e all’evoluzione tecnologico-formale che ne fanno un materiale capace di dare una risposta convincente alle esigenze più diverse.
Se oggi non è certo una novità vedere una piscina “in ceramica”, in questo progetto dello studio tecnico di Gigacer colpiscono le soluzioni messe in opera per offrire il massimo del comfort e della funzionalità: l’elegante scala per scendere in acqua in tutta sicurezza – quasi un omaggio ai film in bianco e nero degli anni Trenta – dà carattere alla vasca, resa stagna dalle lastre inassorbenti in grès porcellanato delle collezioni Concrete e Made.2; la bocciardatura rende antiscivolo il camminamento intorno alla vasca e le due ampie aree dove sistemare gli arredi per riposarsi al sole; la leggera inclinazione centrale della base della doccia minimalista, anch’essa realizzata con le stesse lastre in gres porcellanato, aiuta l’acqua a defluire velocemente verso lo scarico, evitandone l’inestetico stagnare.
“Non vogliamo offrire soluzioni preconfezionate ma strumenti duttili per l’architettura, che con essa interagiscano, relazionandosi con il contesto, il cliente e i suoi sogni. Strumenti cioè che stimolino creatività”: questo è il credo di Gigacer, l’azienda nata a Faenza nel 2007.
La possibilità di mettere in relazione lastre di grandi dimensioni di collezioni diverse e con caratteristiche tecniche e decori differenti è “lo strumento” che permette di raggiungere la personalizzazione desiderata, all’interno della ricerca della continuità cromatica.

Superfici Ceramiche
GIGACER
Anno di realizzazione
2022
Cer Magazine Italia 60 | 05.2023
Superfici ceramiche
GIGACER
Anno di realizzazione
2022
Superfici Ceramiche
Gigacer
grès porcellanato
Made 2.0
Iron
60x120 cm - 12 mm
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