Realizzare gli uffici più belli e piacevoli dei Paesi Bassi. Con questo obiettivo, lo studio Voss Architecture progetta a Den Bosch, in Olanda, il nuovo headquarters di L – founders of loyalty, multinazionale specializzata nella creazione di programmi di fidelizzazione per il settore retail con sedi in tutto il mondo, con clienti come Coles, 7-Eleven, Esselunga e Intermarché.
La nuova sede – due edifici di cinque e tre piani – nasce dalla trasformazione della vecchia centrale telefonica KPN degli anni Cinquanta nel centro storico della città. Un progetto che interpreta la filosofia aziendale di L – founders of loyalty, cioè l’idea che tutti i dipendenti siano “fondatori”, autori e fautori dello sviluppo del gruppo.
Alla base della società L – founders of loyalty c’è la fiducia: da qui la mission progettuale di reimmaginare la vecchia centrale telefonica, caratterizzata da mattoni rosso scuro e numerosi corridoi, trasformandola in un involucro più permeabile e in un’architettura più accogliente e invitante, con un collegamento in vetro trasparente che connette i due palazzi. Il passato non viene cancellato ma, anzi, recuperato e raccontato: “Siamo riusciti a restaurare l’opera d’arte in vetro colorato della facciata e valorizzarla con un’illuminazione scenografica”, spiegano gli architetti. “Il nostro compito è stato quello di rinnovare l’edificio in modo contemporaneo e collegare tra loro le due forme edilizie esistenti, caratterizzate da altezze e numero di piani diversi”, continuano. “Abbiamo dovuto studiare misure creative, come i ponti inclinati, per superare la disparità di altezza”.
Ogni piano celebra le diverse culture e origini dei propri dipendenti e clienti, partendo da temi legati alle tradizioni enogastronomiche, come i vini californiani, i sapori asiatici e italiani, fino ad arrivare ai temi più legati al lifestyle a 360 gradi, come la semplicità olandese e la serenità giapponese.
Per esempio, al piano terra nell’edificio sinistro c’è California winery, uno spazio elegante e accogliente come una lobby di un hotel, pensato per ricevere i clienti e fare riunioni, con cucina attrezzata con grande bancone dove prendere il caffè, al posto della (triste) macchinetta, e, perché no, concedersi un drink il venerdì pomeriggio a fine settimana. Al primo piano, Italian chique: “Ci siamo ispirati alla storia delle piazze e dei palazzi italiani, alla loro altezza, spaziosità, pietra naturale e numerose sfumature di bianco”, continuano gli architetti.
Per creare interni coerenti, pur nell’unicità e nella diversità dei piani, lo studio di architettura ha utilizzato gli stessi materiali, principalmente naturali, ma declinati in modo diverso, come i pavimenti nello stesso tipo di legno ma posati con uno schema differente, oppure i mobili caratterizzati dal medesimo design ma in vari colori e forme. Tra i rivestimenti scelti anche due collezioni di gres porcellanato effetto pietra di Coem: per il pavimento del piano Asian Fields, la collezione Madre Natura nel colore Chiaro e nel formato 90×90 centimetri, mentre per la zona esterna d’ingresso (scale, terrazzo, colonne e soffitto) la collezione Brit Stone, nella nuance Sand e nel formato 60×120 centimetri, con finiture unpolished e outdoor.
La ristrutturazione ha anche migliorato l’edificio dal punto di vista energetico, grazie a pareti esterne isolate, infissi con tripli vetri, sistema geotermico, pompa di calore, ventilazione e condizionamento integrati, con soluzioni tecniche che di volta in volta si modellano e si adattano agli stili di ciascun piano, come le canalizzazioni lasciate volutamente a vista nel piano American Industrial.