Progetti

Complesso Parrocchiale Madonna delle Grazie - Dresano - Lodi

Geometrie sacre

Un linguaggio architettonico carico di simbolismi guida il progetto dello studio Corvino+Multari per il Complesso Parrocchiale Madonna delle Grazie. Volumi rigorosi scandiscono lo spazio attingendo all’espressività del grès effetto marmo
Di Roberto Negri

Un linguaggio silenzioso, una lettura simbolica e rappresentativa dell’armonia universale che si esprime attraverso la definizione volumetrica dello spazio e la composizione delle forme. È questo il linguaggio progettuale utilizzato dagli architetti Vincenzo Corvino e Giovanni Multari per il Complesso Parrocchiale Madonna delle Grazie della Diocesi di Lodi a Dresano, i quali hanno posto al centro dell’intera costruzione una perfezione delle forme geometriche che qui diventa simbolo di realtà eterne e immutabili dietro le quali si celano complessi significati.

L’articolazione architettonica del complesso parrocchiale scaturisce infatti dalla composizione di due geometrie elementari: il cerchio, forma pura per eccellenza, simbolo dello spirito e dell’immortalità dell’anima su cui si eleva l’edificio ecclesiastico, e il rettangolo del basamento, simbolo di definizione e delimitazione e fondamento della congiunzione dei quattro simbolici punti cardinali, caratterizzato da un chiostro centrale attorno al quale si dispongono i locali di ministero pastorale. Il corpo basamentale, che misura l’intero lotto in direzione est-ovest, si sviluppa su un unico livello ed è caratterizzato da una tessitura in elementi in calcestruzzo armato che, consentendo alla luce di filtrare, permette la necessaria illuminazione degli spazi interni.

L’edificio di culto è costituito da due cilindri concentrici: quello interno più basso, che accoglie l’aula liturgica definita dalla disposizione convergente delle panche verso il presbiterio, e quello esterno più alto che, oltre a consentire alla luce naturale di illuminare l’aula, disegna anche un deambulatorio che avvolge l’intera assemblea e rappresenta la chiusura perimetrale dell’edificio stesso. Quest’ultimo spazio ospita i luoghi liturgici: presbiterio, custodia eucaristica, fonte battesimale e penitenzieria. La posizione del presbiterio, posto al termine della sequenza sagrato – porta – aula – abside, aggiunge alla centralità dell’impianto circolare un altro fondamentale elemento simbolico, l’assialità dello spazio che culmina con la grande statua del Crocefisso, scolpita da Nino Longobardi.

Dal punto di vista materico la sobrietà e sacralità del luogo ha trovato un’interpretazione particolarmente efficace nella scelta delle pavimentazioni, qui rivestite con lastre in grès porcellanato della collezione Marte di Casalgrande Padana, utilizzate nei formati 60×120 cm e 30×60 cm nel colore Thassos in finitura naturale. Ispirata alla bellezza dei marmi naturali, Marte esplora l’espressiva naturalezza di superfici effetto marmo attraverso una collezione variegata che offre molteplici soluzioni compositive a pavimento e a rivestimento. Grafiche ad altissima definizione e sfumature di colore ne evidenziano ogni singolo dettaglio, coniugando praticità e bellezza nel segno di un linguaggio in cui la classicità dialoga con il progetto contemporaneo.

Marte

Thassos
Foto
Studio F64/Paolo Cappelli, Maurizio Criscuolo
Progetto
Vincenzo Corvino e Giovanni Multari
Superfici Ceramiche
CASALGRANDE PADANA
Anno di realizzazione
2021
Cer Magazine Italia 75 | 11.2024
Foto
Studio F64/Paolo Cappelli, Maurizio Criscuolo
Progetto
Vincenzo Corvino e Giovanni Multari
Superfici ceramiche
CASALGRANDE PADANA
Anno di realizzazione
2021
Superfici Ceramiche
Casalgrande Padana
grès porcellanato
Marte
Thassos
60x120 cm, 30x60 cm - 9 mm
Certificazioni
EMAS, LEED, CERTIQUALITY-UNI, NF QB UPEC
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