Progetti
A tavola, tra riflessi di pietre preziose
Antonella Galli
Sabrina Gallini and Simone Marchiorato | sgsm studio
FLORIM
2021
L’atmosfera è sofisticata e vibrante, i volumi di grande respiro, l’illuminazione avvolgente e ben calibrata: il ristorante giapponese Asahi di Cernusco sul Naviglio, completato nel 2021, accoglie i suoi ospiti tra echi d’Oriente e riflessi dorati, in una palazzina dai volumi geometrici e contemporanei. Riconvertita dall’originaria destinazione di showroom, la sede di Asahi si presenta come un parallelepipedo luminoso, con la facciata ritmata da elementi verticali che intervallano le pareti vetrate. “Il ristorante Asahi aveva bisogno di un progetto di grande carattere e forza per la sua nuova sede di Cernusco sul Naviglio, un palazzo su due livelli situato su un’importante arteria commerciale, la Statale Padana Superiore”, affermano i progettisti Simone Marchiorato e Sabrina Gallini di SGSM Studio di Milano, che annovera numerosi progetti nell’ambito della ristorazione. Il disegno degli ambienti ha previsto un open-space per il piano terra, mentre al piano superiore è stata creata una successione di aree più intime. Alle pareti il gioco di vetri e specchi, definiti da profili luminosi verticali, movimenta le varie sale in cui tavoli, poltroncine e divani in tinta avorio sono comodamente disposti. L’illuminazione è affidata ad ampi e sottili anelli a soffitto, su disegno dei progettisti, talvolta posizionati in leggera sovrapposizione, che racchiudono ‘vuoti di luce’ diffusa. A questi si alternano cilindri dorati, che proiettano dall’alto un flusso luminoso puntuale.
Ad amplificare la calda luce ambientale, i pavimenti e i rivestimenti in grandi lastre in gres dalla finitura lucida, scelti tra le proposte Florim: Ombre de Caravage e Onyx Blanche da Les Bijoux de Rex, le cui superfici si ispirano a marmi e minerali preziosi, Étoile Crème da Étoile de Rex, che richiama la profondità e le venature di marmi rari, e Golden Onyx della collezione Onyx&More, che interpreta l’onice arricchendolo con inserti di porfido.
Il progetto bilancia le superfici, contrapponendo i toni chiari e intermedi alle cromie più scure e profonde, come confermano i progettisti: “La richiesta dei clienti era di avere un ristorante caratterizzato da toni di media luminosità, con un balance fra il chiaro e lo scuro. La scelta forte di toni contrastanti e solo apparentemente inconciliabili e l’azzardo della combinazione di tinte scure, intermedie e chiare ha consentito di ottenere il risultato richiesto.” La tattilità morbida e invitante delle superfici e le doti performative dei materiali hanno elevato la qualità ambientale, percepita in tutti gli spazi: “Abbiamo optato per superfici dal disegno e dalla finitura sofisticata, che dessero agli interni un contributo significativo per la qualità e la performance tecnica, in termini di effetto, manutenzione, durabilità.” Il rivestimento in gres si estende anche al bancone bar, in cui il contrasto tra superfici chiare e scure è sottolineato da profili luminosi celati nel bordo superiore della struttura. “La finitura lucida, sia in orizzontale che verticale, ha contribuito a soddisfare le nostre aspettative in modo superlativo”, concludono Marchiorato e Gallini, “centrando l’obiettivo di realizzare uno spazio esclusivo, dalla forte impronta classica e, insieme, contemporanea.”
grès porcellanato
Les Bijoux de Rex
Ombre de Caravage
80x180 cm