Realizzare gli spazi in cui viviamo considerando le conseguenze delle nostre scelte è una delle azioni più importanti per la salvaguardia dell’ambiente. Il pianeta non possiede abbastanza risorse per costruire con materiali come plastica, cemento e acciaio la cui produzione genera, tra l’altro, alti tassi di emissioni inquinanti. È dunque fondamentale considerare soluzioni a basso impatto ambientale in grado di soddisfare esigenze non soltanto estetiche ma anche etiche ed economiche. La recente rivalutazione di materiali naturali dalla lunga tradizione costruttiva, come il fango, la paglia e l’argilla, è stata accompagnata da modalità di impiego che hanno saputo sintonizzarsi con le evoluzioni tecnologiche e le necessità della nostra epoca. Un eccellente esempio di questa “evoluzione nella continuità” è rappresentato dalla ceramica – intesa sia come piastrella che come lastra – divenuta un simbolo della qualità e dell’innovazione Made in Italy conosciuto ed esportato in tutto il mondo.
Affrancatasi dalla semplice piastrella, la lastra ceramica è ormai molto più di una tavoletta d’argilla pressata. E le ragioni della sua sostenibilità sono molteplici. L’aspetto forse più conosciuto è rappresentato dalla possibilità di ottenere con un solo prodotto numerosi vantaggi, tra cui un minor numero di fughe che rendono la superficie più omogenea e senza interruzioni, caratteristica che si aggiunge a quelle – comuni a tutti i rivestimenti ceramici italiani – di igiene, resistenza all’abrasione e a polveri e muffe, scarsa esigenza di manutenzione, no emissioni di composti organici volatili, radon e di cariche elettrostatiche.
Ma oltre a questi requisiti consolidati si affermano numerose caratteristiche in evoluzione che fanno della lastra ceramica un accattivante elemento di design sempre più ecologicamente corretto. Stampanti digitali ad alta definizione sono oggi in grado di riprodurre con realismo qualsiasi tipo di materiale sulla superficie delle lastre, permettendo, per esempio, di simulare un pregiato marmo o un rassicurante effetto legno vissuto.
Un’altra importante qualità sostenibile è rappresentata dalla possibilità di trasformare gli spazi esistenti evitando opere di smantellamento grazie alla sovrapposizione sulle preesistenze di sottilissime lastre di ceramica. Non si può inoltre sottovalutare l’impatto generato delle infinite possibilità offerte dai grandi formati e dai prodotti rettificati, che permettono di realizzare rivestimenti artificiali e suggestivi ma eco-friendly. Le sue caratteristiche di prodotto inerte e riciclabile ne fanno inoltre un materiale di facile smaltimento, mentre la sua durabilità, che può facilmente superare il mezzo secolo, una scelta conveniente nel tempo.
Infine, una lastra ceramica può celare potenzialità insospettabili e in continua evoluzione. Negli ultimi dieci anni, infatti, la ceramica italiana ha reso disponibili piastrelle “funzionalizzate” in grado di svolgere importanti attività eco-attive: piastrelle fotovoltaiche da rivestimento esterno per la produzione di elettricità, ma anche lastre e piastrelle in grado di sfruttare il naturale processo di fotocatalisi attivato dalla luce solare o artificiale per svolgere funzioni antinquinanti e autopulenti, determinando notevoli benefici sia all’esterno che all’interno degli edifici. Trattate secondo procedimenti che sfruttano le proprietà dei metalli nobili e del biossido di titanio, contribuiscono alla trasformazione di inquinanti presenti sui materiali e nell’aria (quali l’ossido di azoto, le polveri sottili e i composti organici volatili) in sali inorganici innocui solubili in acqua. La capacità di attirare e trattenere le molecole d’acqua contenute nell’aria riduce inoltre lo sporco che può depositarsi sulla loro superficie, che può essere rimosso agevolmente riducendo l’uso di detergenti chimici, fonti anch’essi di inquinamento delle acque e dell’aria.
Guarda il video sulla sostenibilità dell’industria ceramica italiana.