La Ceramica Italiana si impegna da decenni per ridurre le proprie emissioni nell’atmosfera. L’Agenzia regionale per la prevenzione, l’ambiente e l’energia dell’Emilia-Romagna (Arpae) ha analizzato il rapporto tra la diffusione di inquinanti nell’aria e il numero di piastrelle prodotte tra il 2010 e il 2018. L’indagine ha rivelato una riduzione costante delle emissioni negli anni, ottenuta anche grazie all’Accordo territoriale volontario. Si tratta di un progetto fondamentale per stabilire uno “strumento di presidio e gestione del tetto emissivo territoriale”.
L’Accordo territoriale volontario della Ceramica Italiana
Il 6 dicembre 2019 Confindustria Ceramica, a nome delle aziende del distretto italiano, la Regione Emilia-Romagna e i Comuni del distretto hanno firmato l’Accordo territoriale volontario per stabilire uno strumento di contenimento delle emissioni2. Con tale accordo, che fa seguito al precedente Protocollo del 2009, enti pubblici e aziende private condividono un progetto finalizzato alla gestione degli inquinanti rilasciati nell’aria dai processi produttivi. I firmatari affrontano responsabilmente il tema degli effetti della concentrazione industriale sull’ambiente e le aziende produttrici di Ceramica Italiana si impegnano con esso a limitare le proprie emissioni.
In particolare, l’Accordo territoriale volontario determina il contenimento dei seguenti inquinanti:
- Polveri calde, generate durante la cottura.
- Polveri fredde, rilasciate durante le fasi di macinazione, atomizzazione, pressatura e applicazione degli smalti.
- Ossidi di azoto (NOx), prodotti durante la fase di cottura e di atomizzazione.
Il sistema delle Quote
L’Accordo territoriale volontario per il contenimento delle emissioni introduce il meccanismo delle Quote. Una Quota equivale a 1 kg di emissioni giornaliere di un determinato inquinante1. Ciascuna azienda ceramica del distretto italiano possiede un numero determinato di Quote entro le quali contenere la diffusione di ossidi di azoto, polveri fredde e calde, e si autoregolamenta per rispettare questi limiti emissivi.
Analisi ambientale Arpae
L’indagine effettuata da Arpae sulle emissioni provenienti dal processo industriale della Ceramica Italiana dimostra che eventuali incrementi dei livelli produttivi non provocano aumenti proporzionali delle emissioni1. Ciò è possibile grazie alle iniziative e alle tecnologie introdotte dalle aziende ceramiche italiane: l’Accordo territoriale volontario, l’introduzione degli impianti di cogenerazione e i sistemi di depurazione a caldo di polveri e fumi.
*Dati di dicembre 2019.