L’architettura sensibile di Odile Decq e Benedetta Tagliabue | di Simone Ricci

Articolo pubblicato in: "Un’architettura sensibile e sostenibile che guarda alla ceramica"

Periodo
27.09.2021 - 01.10.2021
Orari
Denominazione / Luogo
Bologna (Italia )

All’interno del programma culturale di Cersaie 2021 “costruire, abitare, pensare”, si è tenuta la conferenza “Architettura Sensibile”, moderata dallo storico dell’architettura Professor Fulvio Irace, che ha visto la presenza di due architette di fama internazionale, Odile Decq e Benedetta Tagliabue.

Filo conduttore dell’incontro è stata la sensibilità femminile applicata al progetto e l’importanza dell’aspetto tattile e sensoriale dell’architettura, dai colori, ai simboli, alla luce. I materiali rivestono un ruolo fondamentale, per la loro capacità di dialogare con i sensi.

Cersaie 2021

 

Benedetta Tagliabue Cersaie 2021 Odile Decq Cersaie 2021

“La ceramica è un materiale fantastico – ha esordito Benedetta Tagliabue – perché connette l’edificio con la storia del luogo e le tradizioni. E in più la ceramica fa bene e cura con la sua bellezza”. Nel suo intervento, Benedetta Tagliabue ha infatti raccontato l’utilizzo della ceramica in tre importanti progetti, partendo dal Mercato di Santa Caterina a Barcellona, dove l’intera copertura, che evoca un’insalata di frutta, è stata realizzata da esagoni in ceramica di oltre 60 diversi colori.

Nel complesso parrocchiale nella periferia di Ferrara, che prende ispirazione dalla forma di una mongolfiera, ampio utilizzo viene dato al laterizio sulle facciate esterne, insieme alle formelle di ceramica dell’artista Enzo Cucchi per rivestire i simboli sacri nell’interno.

Infine, accanto al nuovo ospedale San Paolo, sempre a Barcellona, è stata progettata una costruzione che serva da svago ed evasione per i pazienti del nosocomio. Il laterizio crea un effetto di calore e protezione, mentre la ceramica che riveste il tetto dell’edifico fa sembrare tutto un grande giardino.

“Il mondo dell’architettura è prettamente maschile – ha sottolineato Odile Decq nel suo intervento – ma non è vero che noi donne siamo più sensibili degli uomini. Io sono esperta del nero, ma uso anche tanti altri colori nei miei lavori”.

Tra i numerosi progetti raccontati da Odile Decq, infatti, l’elemento trasversale che accomuna tutti è il gioco tra i colori e la luce, sia nei grandi progetti che nei piccoli oggetti di design, dalle maniglie, ai divani, alle lampade fino alle cucce per i cani. Nella progettazione di un elemento architettonico è necessaria la fruibilità e la comodità dell’utilizzo. L’edificio diventa paesaggio e viceversa. La luce è fondamentale, sia utilizzando un fascio diretto oppure un fascio indiretto. Quando si gioca con il colore, il troppo non è mai abbastanza: così, nei suoi progetti, intere stanze sono colorate e ci sono anche più colori nello stesso ambiente.

Il bagno è l’ambiente prediletto per la sperimentazione in architettura: luci ed ombre che si moltiplicano e ci costringono a muoverci negli spazi per capire i limiti nascosti.

La ceramica è un materiale straordinario perché consente di lavorare sulla percezione dei sensi e sulla stabilità, anche quando il materiale è sottile.

 


Leggi l’intervista a Odile Decq “Creatività oltre l’abitudine


 

Ottobre 2021

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