Progetti

Residenza privata - Roma

Funzionalità ed emozioni

Non poteva che chiamarsi "M'inclino" il progetto dello studio Brain Factory per questo attico romano, unico e sorprendente
Di Maria Giulia Zunino

“Il progetto nasce dalla richiesta di un consiglio professionale sull’acquisto di un attico a ridosso di Porta Latina e alle Mura Aureliane. La posizione è molto particolare e la vista affascinante. Il cliente voleva però essere certo che fosse abbastanza ampio per allestirvi la sua ricchissima biblioteca. Gli sembravano un problema la frammentazione dello spazio e soprattutto le forti inclinazioni delle falde del tetto”. Così l’architetto Paola Oliva – che con il designer Marco Marotto 15 anni fa fondò Brain Factory, lo studio di architettura e design che “ricerca la funzionalità intelligente del design, senza trascurarne il lato estetico” – introduce quello che ora è un luminosissimo open space.

“Il nostro intervento è partito proprio dal valorizzare le inclinazioni del tetto, che, inizialmente viste come un handicap, si sono trasformate nella matrice del progetto. Sono queste che sin dall’ingresso, attraverso sorprendenti coni visivi, guidano lo sguardo a spaziare verso la grande bellezza: dal Colosseo Quadrato alla Cupola di San Pietro, passando per le Terme di Caracalla. Ne abbiamo evidenziato le linee con l’illuminazione a Led, creando una geometria che rende quasi rarefatto lo spazio”, continua l’architetto.
Se da un lato la scelta del total white fa subito pensare allo spazio di una galleria d’arte, dove in questo caso le opere in mostra sono i tantissimi volumi esposti nelle librerie in cartongesso che definiscono il perimetro dell’open space, dall’altro l’articolazione in zone che non ne interrompe la continuità visivo-spaziale e la scelta dei materiali sottolinea la finalità domestica.
“Le aree living e dining – quest’ultima è rialzata per evidenziare il punto nevralgico da cui godere il panorama urbano – sfruttano l’altezza massima della copertura. La cucina è racchiusa in un volume vetrato che impedisce la fuoriuscita di profumi sgraditi. Le aree più basse diventano luoghi per la lettura e la meditazione. I pezzi di arredo – quasi un compendio del design di successo anni Sessanta e Settanta – già appartenevano al cliente e qui trovano il loro collocamento.
Per scaldare l’aspetto minimal del paesaggio e renderlo più dinamico, per il pavimento abbiamo scelto i listoni di legno e il gres porcellanato, posato anche nei bagni. Entrambi soddisfano la nostra predilezione per materiali naturali, funzionali, esteticamente validi e rispettosi dell’ambiente”.
Resistenti, igieniche e di facile posa, le lastre della collezione “I Cocci” di Ceramica Fioranese formano una sequenza di “tappeti” che, evidenziando le diverse aree, interrompe il caldo tono del rovere per innescarvi la dinamica eleganza delle novecentesche “marmette” in cui il cemento era nobilitato da frammenti lapidei di cromie diverse, spesso scartati. Sono lastre che contengono il 40% di materiali di recupero e sono marchiate “ecogres” in quanto il loro ciclo produttivo recupera le acque e i materiali di scarto.

I Cocci

Calce
Progetto
Brain Factory Architecture & Design
Superfici Ceramiche
FIORANESE
Anno di realizzazione
2020
Cer Magazine Italia 61 | 06.2023
Progetto
Brain Factory Architecture & Design
Superfici ceramiche
FIORANESE
Anno di realizzazione
2020
Gruppo Bardelli
Superfici Ceramiche
Fioranese
grès porcellanato
I Cocci
Calce
60x60 cm - 9 mm
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