Interviste
L’importanza collettiva dell’architettura | di Roberta Chionne
Come sta oggi l’architettura in Portogallo? Ha mantenuto un sostanziale grado di precisione e di rigore ma sta perdendo molto del suo carattere artigianale, almeno secondo l’opinione dell’architetto Luís Pedro Silva, fondatore dello studio Luís Pedro Silva Arquitecto Lda e professore alla Scuola di Architettura FAUP di Porto sin dal 2000. Tra i suoi numerosi progetti, il Porto Cruise Terminal – completato nel 2015 e rivestito con un milione di piastrelle di ceramica tridimensionale di produzione portoghese – esemplifica molto bene il rapporto speciale tra questo materiale e il Portogallo, dove è utilizzato da oltre 500 anni. «Oggi la piastrella di ceramica è un elemento sempre presente e in fase di intensa sperimentazione», sostiene Silva. «È un materiale di grande dignità che fa parte della tradizione portoghese. La sfida ora è quella di diversificare i prodotti, integrandoli con tecnologie importate dai settori della chimica o dell’elettronica».
Architetto Silva, può fornirci una breve presentazione del suo studio e della sua filosofia progettuale?
Siamo specializzati in progetti caratterizzati da un’ampia organizzazione spaziale, e questo ci permette di integrare e coordinare varie discipline e di condurre studi, progetti e consulenze in vari settori. L’aspetto più importante di questo lavoro consiste nell’interconnettere le diverse scale e discipline per metterle al servizio del design e dell’organizzazione spaziale. Attraverso un grande impegno nella ricerca lo studio ha gradualmente sviluppato una consapevolezza dell’importanza collettiva dell’architettura, concentrandosi in particolare sugli aspetti di natura ambientale e sociale, che vengono sistematizzati per un’integrazione all’interno del progetto. Oltre alle attenzioni tecniche e disciplinari che dirigiamo verso la ricerca di soluzioni personalizzate, lavoriamo in modo proattivo al fine di garantire il rispetto di budget e scadenze in tutte le fasi del progetto, procedendo in stretta collaborazione con il cliente e con i vari attori del processo progettuale e costruttivo.
Porto Cruise Terminal, Matosinhos, Portugal (© Fernando Guerra | FG+SG)
Quali sono i progetti che considerate più rappresentativi del vostro lavoro?
Cerchiamo di mantenere la stessa filosofia in tutti i nostri progetti, indipendentemente dalla loro scala e dal programma. Il concorso per il Campus Farfetch (100.000 mq) e la progettazione di un negozio di 40 mq nel centro di Porto hanno visto lo stesso livello di impegno da parte nostra.
Come descriverebbe l’architettura portoghese contemporanea?
Mi sembra che mantenga un notevole grado di precisione e rigore. Lavoro come professore alla FAUP da 21 anni e non vedo meno impegno né da parte degli studenti né da parte dei professori. Ho però l’impressione che le grandi trasformazioni in corso portino con sé il rischio di una crescente standardizzazione e la scomparsa progressiva di artigiani che eseguono i lavori di costruzione. E questa è una prospettiva estremamente allarmante!
Qual è lo stato attuale della vostra industria delle costruzioni?
Sta affrontando un periodo molto difficile perché ha perso molto del suo carattere artigianale, diventando sempre più globale. Sta perdendo flessibilità, e non dovrebbe essere così.
In questi ultimi anni lo stile di vita e le esigenze sono cambiate? Come ha influito la pandemia sul lavoro degli architetti?
Viviamo in un’epoca di enorme incertezza e di paradigmi mutevoli in quasi tutti i campi. Un periodo di notevole prosperità sembra essere seguito da una crisi e da nuove opportunità. La pandemia da Covid ha semplicemente accelerato la transizione. Il nostro studio si è adattato bene al telelavoro, ma siamo tornati in ufficio non appena è stato possibile, continuando a tenere riunioni a distanza in modalità digitale.
Che ruolo ha la ceramica nei vostri progetti?
Contrariamente a quanto succedeva in passato oggi le piastrelle di ceramica sono ampiamente utilizzate e sono anche oggetto di un’intensa sperimentazione. Per il Portogallo, che è stato tra i paesi in contatto diretto con la civiltà araba, questi prodotti fanno parte della tradizione da oltre 500 anni. La ceramica è un materiale estremamente durevole che può tranquillamente competere con materiali di rivestimento più moderni pur mantenendo una sua anima e una sua dignità, e questi aspetti sono ampiamente visibili nella città di Porto. Stiamo ancora cercando di modernizzare il ruolo di questo materiale nell’architettura.
Quali sono le principali tendenze dell’industria ceramica in Portogallo?
L’industria è molto diversificata e offre di tutto, dai blocchi in muratura alle tegole, ai sanitari, ai pavimenti e ai rivestimenti. Credo che la sfida sia quella di diversificare i prodotti integrandoli con tecnologie importate da altri settori, per esempio dalla chimica e dall’elettronica.
Secondo lei, qual è la differenza tra i prodotti ceramici italiani e gli altri?
Dal momento che in Portogallo vi è un’abbondanza di aziende produttrici di ceramica con una forte tradizione di tecnologia e design, non abbiamo mai avuto bisogno di ricorrere a prodotti italiani. Attualmente stiamo conducendo ricerche sull’utilizzo della ceramica nei sistemi fotovoltaici.
Dicembre 2021